Il ritorno al cinema di “Suspiria” (1977) in versione restaurata e che si può acquistare anche in blu-ray e dvd “Videa Cde”, non lascia indifferenti i ragazzi degli anni 80.
Gran parte dei 30/40enni di oggi ha infatti scoperto il primo, formidabile, horror puro di Dario Argento grazie alle riedizioni in sala tra l’81 e l’83. E ai successivi passaggi tv di “Suspiria” sulle emittenti private, oppure grazie alle gloriose videocassette Vhs.
E il maestro del brivido, sempre nell’arco degli Anni 80 consolida la sua fama con un pugno di titoli che mettono paura solo ad elencarli.
Giovedì 7 febbraio 1980 esce “Inferno”, secondo atto della “Trilogia delle tre madri” cominciata proprio con “Suspiria”. Giovedì 28 ottobre 1982 tocca al giallo iper violento “Tenebre“. Tre anni dopo, giovedì 31 gennaio 1985, si scatena “Phenomena“. Sabato 19 dicembre 1987, infine, si alza il sipario su “Opera”. I critici con un piede (quasi due) nella tomba al solito storcono il naso, ma gli appassionati esultano, riempiono le sale e corrono a comprare le colonne sonore.
Argento produttore di Bava e Soavi
Tra l’altro, in questo stesso periodo Argento dimostra di essere in sintonia con il pubblico pure nelle vesti di produttore. “Dèmoni” (1985) e “Dèmoni 2 – L’incubo ritorna” (1986), diretti da Lamberto Bava, e “La chiesa” (1989), affidato a Michele Soavi, lasciano il segno e si candidano a diventare titoli cult per gli anni a venire.
https://www.youtube.com/watch?v=E-_KrP2PsY8
Dopo Suspiria Argento è ormai così popolare che persino la Rai non può restare indifferente. Nel 1987 Raidue commissiona al regista romano sia “Gli incubi di Dario Argento”, sia “Turno di notte”. Si tratta di due cicli di mini telefilm inseriti in “Giallo”, l’ultimo programma di Enzo Tortora.
Alcune sequenze davvero “forti” sollevarono polemiche e sdegno tra i telespettatori. Così io decisi di conservare gelosamente le puntate registrate su vhs, togliendo la linguetta (ricordate?) per evitare di cancellarle.
Nonostante avessi appena 17 anni, dunque un pischello di quarta liceo, avevo visto giusto. Perché quei piccoli gioiellini splatter scomparvero dal piccolo schermo per un pezzo.
Inferno
Tornando ai film diretti da super Dario negli anni 80, le cronache dell’epoca riferiscono di sale strapiene e pubblico in delirio.
Da qualche parte ho letto una recensione che definiva “Inferno” il “migliore dei film minori” di Argento. Io farei la firma per avere film “minori” così! A 10 anni ritagliai il cineracconto di Tv Sorrisi e Canzoni (pieno di foto truculente) per ricomporlo con la colla sul diario scolastico. Per scoprire il finale della trama bisognava mettersi con il giornale davanti allo specchio e leggere nell’immagine riflessa! Considero il manifesto con il teschio dalle labbra carnose uno dei migliori poster di sempre. Indimenticabile Daria Nicolodi, diafana e bellissima come un astro notturno.
Tenebre
Per alcune scene di “Tenebre” (Giuliano Gemma che si abbassa rivelando l’identità dell’assassino, il geyser di sangue dal braccio mozzato a Veronica Lario, futura lady Berlusconi) “partivano gli applausi spontanei dalla platea. Mentre nel finale sembrava venisse giù il cinema”, mi confidò la maschera.
Non riuscendo ad aggirare il divieto ai minori, rimasi fuori e mi consolai con il 33 giri della colonna sonora (strepitosa!) firmata Simonetti – Morante – Pignatelli (ovvero i “Goblin” senza Marangolo).
Phenomena
“Phenomena” è stato il primo Argento visto (finalmente) sul grande schermo. Una folgorazione: tornai a rivederlo il giorno dopo. Ancora me la sogno Jennifer Connelly, avvolta nello spolverino di Armani, che si muove eterea sullo sfondo delle Alpi svizzere. Il trip per Argento mi è partito lì. Shopping compulsivo di manifesti e cartoline, libri italiani e stranieri, riviste francesi come “L’écran fantastique” e “Mad movies” per leggere recensioni sensate e senza pregiudizi.
Opera
“Opera” mi stregò con il suo incipit mozzafiato, girato splendidamente. Lo vidi al teatro Nuovo di Mirandola (Modena) che ricordava l’ambientazione del thriller, aumentando il senso d’angoscia. Ancora oggi, entrando al Regio di Parma, dove Argento ha girato le sequenze del “Macbeth”, mi sembra di sentire i corvi gracchiare in lontananza. Non vedo l’ora di rivederlo in blu-ray, nella versione restaurata annunciata dalla Cecchi Gori Entertainment.
Una postilla per Asia
Sempre negli anni 80 debutta una Asia Argento ancora bambina. Una sorta di Alice nel paese degli orrori prima in “Dèmoni 2” e poi ne “La chiesa”. La ricordo giocherellare in tv con una palla di cristallo, a suo dire “magica”, per promuovere il film in uscita. Non sono un medium, eppure in quella sfera, da casa, vidi davvero il futuro e aveva il volto della fragile e incantevole Aura di “Trauma”.
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