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Mattarella, il discorso su democrazia e limiti della maggioranza: una lezione anche per Piacenza

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Sergio Mattarella e il caso Piacenza. Ieri il presidente della Repubblica ha aperto la 50ª edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia a Trieste. L’evento è in programma dal 3 al 7 luglio sul tema ‘Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro’. Le parole del presidente, di grande profondità politica sul rapporto tra maggioranza e minoranza nella vita democratica delle istituzioni, sono state viste da molti commentatori come una bocciatura del premierato, la madre di tutte le riforme, cavallo di battaglia del Governo di centrodestra di Giorgia Meloni.

Il capo dello Stato, citando Norberto Bobbio, ha ricordato che “le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze”. Per Mattarella “non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti ‘in nome del dovere di governare’. Una democrazia ‘della maggioranza’ sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà”.

A parti invertite

Parole importanti, che in scala e a parti invertite fanno pensare anche a quanto sta avvenendo negli ultimi mesi a Piacenza. Nel capoluogo emiliano il centrosinistra del sindaco Pd Katia Tarasconi governa da due anni. E viene accusato dalle minoranze di centrodestra e di sinistra di governare la città senza confronto politico a colpi di maggioranza.

Dal canto suo, la prima cittadina rinvia le accuse ai mittenti. “Il diritto di critica è sacro, ci mancherebbe altro; però bisogna entrare nel merito delle questioni con lo scopo di trovare le soluzioni migliori per la collettività; dopodiché, si può anche provare a lavorare con l’Amministrazione, se l’intento è quello di far crescere la città. Diverso se l’intento è quello di distruggere”. E ad esempio lamenta i troppi accessi agli atti da parte delle minoranze, che hanno lo scopo di “bloccare la macchina amministrativa”, come ha dichiarato in una recente intervista concessa alla nostra testata.

Trasparenza o riservatezza

La punta dell’iceberg? Sempre la contestata pratica del parcheggio interrato di piazza Cittadella; soprattutto dopo il caso della fideiussione di Piacenza Parcheggi-Gps, poi rivelatasi falsa, emerso grazie a un esposto dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia alla Procura della Repubblica cittadina.

Dopo aver assistito al clamoroso Consiglio comunale interrotto su questo tema perché la maggioranza ha lasciato l’Aula di palazzo Mercanti – episodio che dopo le parole di Mattarella oggi appare ancor più grave – adesso il tutto si focalizza su due esigenze apparentemente contrapposte: quella di trasparenza, invocata dalle minoranze, e di riservatezza, brandita dall’Amministrazione Tarasconi a tutela del Comune.

Proprio ieri infatti la capogruppo di FdI Sara Soresi in una nota ha denunciato: “L’Amministrazione sta mostrando la sua faccia più arrogante ed intransigente con i consiglieri di minoranza, con atteggiamenti di vera e propria prevaricazione”. Ultimo caso, “il diniego ad un accesso agli atti in cui chiedevamo di conoscere la corrispondenza intercorsa tra Comune e Piacenza Parcheggi-Gps”, da parte degli Uffici comunali. Diniego che “sarebbe avvenuto per ‘ragioni di riservatezza’, con tanto di richiamo ad una sentenza del Consiglio di Stato che nulla attiene con il caso di specie”; nella risposta ai consiglieri di FdI si conclude “sottolineando l’obbligo di segreto anche in riferimento al riscontro (cioè al diniego), con tanto di minaccia di azioni penali e civili in caso di violazione”.

La Commissione Legalità…

Intanto il muro contro muro continua. E adesso la riservatezza viene richiamata come valore superiore a quello della trasparenza anche in merito alla prossima Commissione Legalità, convocata dal suo presidente Massimo Trespidi, che prevede l’audizione dei Revisori dei conti ancora su piazza Cittadella. È noto che la maggioranza sta facendo di tutto per impedire che la Commissione si tenga il prossimo 10 luglio, sfoderando eccezioni di competenza, e chiedendo che nel caso comunque la sessione venga secretata e dunque si tenga a porte chiuse.

Diciamola tutta: anche in questo caso non è un bel vedere per l’opinione pubblica cittadina, in un clima che lascia spazio al proliferare di sospetti e perplessità sull’azione amministrativa. Piacenza ha bisogno di un salto di qualità nel confronto politico; e speriamo che le parole del presidente Mattarella aiutino tutti a riflettere sulla necessità di un cambio di rotta per il bene della città.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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