Piacenza

Marini Ricci: vi racconto la mia Fiorenzuola se diventerò sindaco

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Dario Marini Ricci è in piena battaglia elettorale, ma mantiene i nervi saldi. Una calma che da un candidato sindaco di 34 anni (li ha compiuti ieri), alla prima esperienza del genere, magari non ti aspetti. Invece Marini Ricci racconta con tranquillità e sicurezza i punti salienti del programma della lista civica di centrosinistra Cambiamo Fiorenzuola che lo ha candidato a sindaco della città alle elezioni del 3 e 4 ottobre.

Marini Ricci, partiamo dalla campagna elettorale: come sta andando la sfida con SiAmo Fiorenzuola del sindaco uscente Romeo Gandolfi
“Vedo una partita aperta. Con due liste tutti i risultati sono possibili. Però negli ultimi mesi e nelle ultime settimane siamo riusciti a parlare con tante persone in varie modalità; e credo che siamo riusciti a far passare il nostro messaggio, quello del nostro programma e delle nostre proposte che emerge anche dalla freschezza dei candidati che proponiamo”.

Quindi?
“Penso che siamo riusciti a convincere un buon numero di persone e devo dire che ho percezioni positive”.

Quali sono i punti salienti del suo programma?
“Niente prese in giro sulla sanità; coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che li riguardano; attenzione a chi di solito viene lasciato indietro. Penso agli anziani, ai giovani, ai disabili, alle categorie più fragili sotto il profilo economico e ai cittadini stranieri. Il nostro punto centrale è una città progettata per i cittadini con i cittadini”.

Perché ritiene che questo sia mancato negli ultimi cinque anni?
“Non ho visto occasioni di confronto né con i cittadini, né con la minoranza in Consiglio comunale”.

Torniamo ai punti salienti del programma: cosa vuol dire niente prese in giro sulla sanità?
“Negli ultimi cinque anni ogni volta che c’era un passetto in avanti sulla sanità il sindaco se ne intestava i meriti; quando però che c’era un passo indietro, la colpa era degli attori esterni. Oggi siamo in una situazione disastrosa: dei capisaldi della sanità locale, la casa della salute, il pronto soccorso e l’ospedale, al momento non abbiamo nessuno dei tre; con fortissimi dubbi sul pronto soccorso e una prospettiva di lunghissimo termine per la casa della salute. Questa non è la narrazione che il sindaco Gandolfi ha fatto emergere. E c’è una distanza tra quello che viene raccontato e quella che è la realtà. So bene che è una battaglia difficile, ma se si dice sempre sì, come è stato fatto, non si porta a casa nulla; non significa andare allo scontro, ma avere un atteggiamento costruttivo con l’Azienda sanitaria, e ogni tanto dire no quando serve”.

Se diventerà sindaco, quale sarà il primo passo per la sanità a Fiorenzuola?
“Chiederò l’apertura di un confronto con Ausl, Regione e gli altri attori coinvolti sui temi della casa della salute (per contenuti e spazi dedicati), del pronto soccorso e dell’ospedale”.

Pensa davvero che un tavolo del genere potrebbe agevolare le cose?
“Sicuramente”.

E quanto potrebbe pesare il fatto che sul piano politico lei sarebbe il sindaco di una maggioranza di centrosinistra, come quella regionale?
“Guardi, qui non è questione di centrodestra o centrosinistra. Penso che in passato sia stato anche l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale nelle sedi opportune ad creare questa situazione. Attenzione: non era una battaglia semplice, è stata combattuta male”.

Passiamo all’attenzione per gli anziani, che cosa ha in mente?
“Vanno implementati quei servizi utili a far sì che gli anziani partecipino alla vita collettiva. C’è un tema di fragilità legato alla solitudine e all’abbandono degli anziani che porta a una loro marginalità. Penso invece che possano essere una risorsa. E che in relazione con associazioni come per esempio l’Auser, si possa tornare a farli sentire utili. Le assicuro, e lo dico da volontario di lunga data, che tante associazioni di Fiorenzuola farebbero la fila per avere anziani disponibili a partecipare alle loro attività. Un coinvolgimento che dà due risultati: l’anziano rende un servizio e l’associazione lo fa sentire utile. Ma non basta, questa collaborazione è solo uno punti del nostro progetto di rigenerazione di comunità”.

Prego, ci dica…
“Oltre alla collaborazione con le fasce generazionali più giovani, per gli anziani serve l’ampliamento delle opportunità abitative sullo stile della residenza protetta del Faini”.

E per le altre categorie fragili sul piano socioeconomico? Ci sono già esperienze positive come l’Emporio solidale.
“Questa è una realtà che dà una risposta forte, ma l’Amministrazione uscente non ha fatto un passo a sostegno di questa risposta. Il Comune invece credo che debba intervenire a favore di queste realtà. Penso anche a una drastica riduzione delle tariffe scolastiche sotto determinati livelli di Isee; alla riduzione della Tari per le famiglie monoreddito, ma non come ha fatto l’Amministrazione uscente che pretende che siano i cittadini ad attivarsi…”.

Cioè?
“Dovrebbe essere un processo automatico attraverso gli uffici comunali, pensando soprattutto alla popolazione più anziana”.

Ai giovani fiorenzuolani, invece, che cosa serve?
“Ascolto e spazi adeguati per realizzare le loro iniziative, concordate con il Comune, ma da progettare e sviluppare in piena autonomia sul piano ricreativo e culturale”.

Passiamo alle questioni economiche, partendo dalla discussa scelta della logistica alla Barabasca, anche valutando il rimpallo di responsabilità tra la precedente Amministrazione di centrosinistra, che aveva sbloccato questa destinazione d’uso, e l’Amministrazione uscente di centrodestra, che ha dato il via ai progetti come quello della NewCold…
“Guardi, sgombro subito il campo: io non ho intenzione di assumermi alcuna responsabilità per le scelte di amministrazioni precedenti, sia di centrosinistra, sia di centrodestra. Rispetto alla Barabasca credo che ci sia stata intenzionalità, con una riduzione degli oneri per la logistica allo scopo di richiamare questo tipo di attività”.

Quindi?
“Sulla logistica alla Barabasca penso sia stata fatta una scelta: non riduciamo gli oneri se non la vogliamo. A Fiorenzuola serve invece una politica di marketing che porti sul nostro territorio aziende impegnate nel green e nella riconversione ecologica. Siamo già in ritardo, bisogna spingere su questi settori, anche per attirare lavoratori giovani e qualificati”.

Se diventerà sindaco, cosa farà per tutte le altre aree destinate alla logistica e non ancora soggette a progetti definitivi?
“Farò tutto il possibile perché a Fiorenzuola non arrivi altra logistica”.

E cosa farà invece nel campo del commercio, in particolare guardando al centro storico?
“Si deve partire dai dati di fatto. Oggi ci sono due nuovi centri commerciali e sono state previste dall’Amministrazione Gandolfi altre attività del genere fuori dal centro storico, come nell’ex area Q8. Sono tutte scelte che impoveriscono il commercio di vicinato. Dobbiamo aprire dei tavoli con gli esercenti del centro e con gli ambulanti per trovare le giuste sinergie, una risposta da costruire insieme, pensando alle occasioni perse dall’Amministrazione uscente da evitare in futuro”.

A quali si riferisce?
“Pensi ai soldi investiti nelle piazze del centro storico: rifatta piazza Caduti, oggi è completamente vuota, niente auto e questo è un bene, ma niente cittadini che la frequentano; anche piazza Molinari è stata rifatta, ma anche qui senza valore aggiunto. Questi sono stati gli investimenti della Giunta Gandolfi. E su piazza Molinari ci tengo ad aggiungere che la sua totale pedonalizzazione sarà una delle prime cose che faremo”.

Venendo alla campagna elettorale, i suoi avversari politici battono soprattutto sulla sua “sudditanza” a uno dei candidati di Cambiamo Fiorenzuola, Nando Mainardi, leader di Sinistra per Fiorenzuola, la lista con cui lei si era candidato alle comunali cinque anni fa…
“Le rispondo così: siccome ritengo che queste cose siano dette per screditarmi, non ho intenzione di dargli peso”.

E rispetto all’elettorato moderato del centrosinistra che fa capo soprattutto al Pd, come si rapporta? Alcuni dicono che l’area di centro non sia rappresentata a sufficienza in Cambiamo Fiorenzuola e parliamo di voti determinanti per la vittoria finale…
“Guardi, non vedo il problema: ho un ottimo rapporto con il mondo dei moderati, da quello cattolico a quello laico. E credo che la nostra lista presenti diversi candidati di centro, dai nomi del Pd a quelli dei civici presenti in Cambiamo Fiorenzuola”.

Per finire, parliamo di lei: ci dica un pregio e un difetto che si riconosce.
“Sono una persona capace di ascoltare gli altri, anche se qualche volta sono un po’ impulsivo”.

Un’ultima domanda: perché secondo lei il sindaco Gandolfi merita di essere mandato a casa?
“Naturalmente non ne faccio una questione personale, ma credo che tra fine del Patto di stabilità e fondi Covid abbia avuto a disposizione risorse economiche mai viste e le abbia sfruttate male. Solo manutenzione ordinaria: rispetto a cinque anni fa sono peggiorati i servizi, e a Fiorenzuola c’è solo qualche strada asfaltata in più”.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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