Piacenza

Fiorenzuola al voto: tutti i nomi (e le spine) della sfida Gandolfi-Marini Ricci

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A Fiorenzuola parte una sfida elettorale da non perdere. Chiuse le liste, adesso si fa sul serio. Ad affrontare il sindaco uscente Romeo Gandolfi, confermato alla guida della lista SiAmo Fiorenzuola, ci sarà solo Dario Marini Ricci, candidato di Cambiamo Fiorenzuola. Nessun’altra lista civica o di partito è stata presentata al vaglio della Commissione elettorale.

Determinante per questa sfida a due tra centrodestra e centrosinistra la scelta del Pd. Dopo diversi mal di pancia, che avevano fatto pensare anche a una sua corsa solitaria, i dem alla fine hanno deciso confluire in Cambiamo Fiorenzuola. Con il centrosinistra che sulla carta si presenta unito alla sfida del 3 e 4 ottobre. Sulla carta, perché non è tutto oro quello che luccica.

E allora partiamo da qui, dai rapporti di forza interni a Cambiamo Fiorenzuola, per poi passare a SiAmo Fiorenzuola, con i nomi dei candidati in lista e cercando di interpretare le principali dinamiche ai nastri di partenza delle elezioni amministrative nel capoluogo della Val d’Arda, il secondo Comune della provincia di Piacenza.

L’accordo di Ferragosto

Il Pd a cavallo di Ferragosto ha chiuso un accordo con le altre componenti politiche di Cambiamo che non ha soddisfatto fino in fondo molti dem. In caso di vittoria, i vertici del partito puntavano infatti ad ottenere la designazione del vicesindaco e di un assessore di peso. Invece l’accordo si è suggellato per il Pd solo con la poltrona del presidente del Consiglio comunale e dell’assessorato. Il vice di Marini Ricci sarà scelto con le altre forze della coalizione di centrosinistra in chiave sostanzialmente paritetica.

Un risultato da minimo sindacale, che prospetta una tiepida partecipazione dei dem alla campagna elettorale? Possibile. La prima cosa che balza all’occhio è infatti un’assenza di primo piano. Mentre in lista ci sono i segretari delle altre anime alla base di Cambiamo, Nando Mainardi (Sinistra per Fiorenzuola), Franco Pastorelli (Articolo Uno) ed Elena Rossini (ex 5 Stelle, oggi Alternativa Emilia), la segretaria cittadina del Pd Alessandra Fanti non sarà della partita. Pare anche per motivi professionali e personali. Ma tant’è. Il Pd oltretutto su 16 candidati in lista alla fine presenta solo due suoi rappresentanti, Erica Morsia e Davide Montanari, e un terzo indipendente, il consigliere uscente Carlo Marchetta.

Il peso del Pd

Oggettivamente sono un po’ pochi per una forza politica come il Pd, anche per raccogliere le preferenze (gli elettori ne possono esprimere una o due, in questo caso di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza). Stiamo parlando infatti di un partito che a Fiorenzuola viene ancora valutato con un bacino potenziale di 1.500-2.000 voti. E quindi più che determinate per portare il candidato Marini Ricci alla carica di primo cittadino, visto che la soglia per la vittoria finale si calcola almeno tra i 3.700 e i 4.000 consensi elettorali, se venisse confermato il numero di votanti delle scorse comunali (7.285 persone).

Sbilanciati a sinistra

Poi c’è un altro scoglio da superare per convincere gli elettori di area Pd. Un ostacolo sostanzialmente rimasto al suo posto da quando è uscito il nome di Marini Ricci un paio di mesi fa. Resta cioè la percezione di un candidato che si presenta bene, fresco e volitivo (a 33 anni sarebbe il più giovane sindaco nella storia recente di Fiorenzuola), ma da molti elettori Marini Ricci viene visto come un nome troppo sbilanciato a sinistra. Una valutazione che fa i conti in particolare con i suoi trascorsi politici, dove spicca la sua candidatura alle scorse elezioni comunali tra le fila di Sinistra per Fiorenzuola (123 preferenze) sotto l’ala del navigato Mainardi.

Vicesindaco cercasi

Ecco perché in Cambiamo si torna a parlare sottotraccia di un vicesindaco esterno alla lista. Identificarlo già in campagna elettorale potrebbe essere una carta importante da gettare nella lizza per provare a riequilibrare questa percezione di uno sbilanciamento a sinistra di Cambiamo. In sostanza una figura proveniente della società civile, capace di rassicurare l’elettorato moderato. E pare che per un ticket con Marini Ricci si stiano sondando alcune figure femminili. Con l’interesse, naturalmente non confermato dalle fonti ufficiali, che si sarebbe concentrato soprattutto su un’avvocata cittadina.

Insomma, al di là del programma da presentare agli elettori, senza correre ai ripari Cambiamo potrebbe rischiare di avere il fianco pericolosamente scoperto al centro. Il che potrebbe spingere i più moderati di quest’area all’astensione o addirittura a guardare con qualche interesse ai candidati del centrodestra.

Gandolfi in trincea

Nel frattempo anche in SiAmo Fiorenzuola non si dormono sonni tranquilli. Fino all’ultimo si nutriva la speranza dell’arrivo di una seconda lista di centrosinistra. E l’avere a che fare con un unico avversario non può che destare maggiori preoccupazioni. Certo, Cambiamo come unica lista del centrosinistra parte da un bacino più ampio di potenziali consensi. Però in particolare Gandolfi e alcuni dei suoi hanno in carniere cinque anni di amministrazione apprezzata in modo trasversale da molti cittadini per il pragmatismo e l’operosità.

I nodi di Giunta

Basterà per essere favoriti dalle urne? Non tutti ne sono convinti, perché i critici dell’amministrazione uscente comunque non mancano anche nel centrodestra, con le lamentele legate soprattutto al lavoro svolto a singhiozzo da alcuni assessorati. Quindi Gandolfi nel solco della continuità della sua azione politica in campagna elettorale dovrà dare anche dei segnali di novità e di cambiamento, partendo dai 2.631 consensi di cinque anni fa. E uno dei punti chiave della campagna del sindaco uscente potrebbe essere proprio la promessa di una maggior presenza dei prossimi assessori negli uffici del Comune e sul territorio. Una presenza se non a tempo pieno, comunque più costante e produttiva, per migliorare tempi d’intervento e risultati della macchina politico-amministrativa.

Equità… di partenza

Un approccio non facile. Perché se la parola del sindaco uscente conta eccome davanti agli elettori, va però messa in rapporto con le strategie delle forze politiche che lo sostengono (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), equamente rappresentate in SiAmo Fiorenzuola tra conferme e novità. Paolo Arlandini, Umberto Bergamaschi, Marcello Minari e Paola Pizzelli sono i candidati di Forza Italia; per Fratelli d’Italia sono in lista Martina Binelli, Barbara Bonetti, Franco Brauner e Massimiliano Morganti; la Lega presenta Elena Grilli, Andrea Pezzani, Alberto Zappieri e Dania Zocca; tra i ciivici scelti dal sindaco Gandolfi ci sono infine Federico Franchi, Paolo Isola, Paolo Nani e Monica Tedeschi.

Prime frizioni

E qui pare siano nate le prime frizioni all’interno di SiAmo Fiorenzuola. Tra le voci più insistenti, per esempio, circola quella della richiesta di un assessorato per lo storico rappresentante leghista Andrea Pezzani, presidente uscente del Consiglio comunale, che sembra qualcuno nel Carroccio vorrebbe comunque in Giunta in caso di vittoria. E questo al di là del prossimo risultato elettorale, per metterlo al riparo dalla corsa alle preferenze tra i singoli candidati consiglieri, che naturalmente potrebbe pesare e non poco anche sulla futura distribuzione degli assessorati e di altri ruoli chiave, dando il via a una caccia al voto casa per casa. Una caccia già iniziata a Fiorenzuola nel centrodestra ma anche nel centrosinistra. E senza esclusione di colpi.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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