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Comune di Piacenza: infuria il caso Vezzulli, ma che fine farà l’Avvocatura di palazzo Mercanti?

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Nel riquadro, l'avvocato Elena Vezzulli

Comune di Piacenza: è scoppiato il caso Vezzulli. La notizia dello spostamento della storica dirigente dell’Avvocatura ad altro incarico era nell’aria; e ci siamo arrivati con una soluzione surreale. Ma è il crinale dell’intera vicenda che a tratti assume contorni inquietanti.

Da avvocato a “ingegnere”

Partiamo dal côté surreale. L’avvocato Vezzulli dovrebbe essere trasferita “manu militari” alla Protezione civile. La dirigente è a capo dell’Avvocatura dal 1998. Percentuale di vittorie dell’Ufficio a difesa del Comune di Piacenza in Tribunale superiore all’80%, come evidenziano in una nota i capigruppo dell’opposizione di centrodestra, Patrizia Barbieri (Lista civica), Sara Soresi (Fratelli d’Italia) e Luca Zandonella (Lega).

Quindi perché trasferirla alla guida della Protezione civile? Una scelta che sa di masochismo amministrativo, sottolinea il consigliere Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza, sempre dall’opposizione, ma stavolta di sinistra. Vezzulli è un avvocato, non è un ingegnere o un tecnico del settore. Così si dà il via ad un pericoloso paradosso: non si indebolisce solo l’Avvocatura ma anche la Protezione civile, sempre più strategica in tempi di cambiamenti climatici con annessi disastri naturali.

Alla radice dello scontro

Passiamo ai contorni dai tratti inquietanti, tenuto conto che lo scorso febbraio il nuovo Piano organizzativo comunale ha stabilito che proprio i dirigenti di Avvocatura e Polizia locale sono inamovibili. All’origine del trasferimento dell’avvocato Vezzulli ci sarebbero i dissapori, per usare un eufemismo, con il sindaco Katia Tarasconi e soprattutto con il direttore generale e segretario comunale Luca Canessa, insediato a palazzo Mercanti dal novembre 2022. E la radice del contendere sarebbe anche nel continuo ricorso da parte dei vertici di palazzo Mercanti a pareri legali esterni su temi propri dell’Avvocatura, che forse manifestava troppa indipendenza. Così, l’Ufficio via via viene tagliato fuori dall’analisi dei progetti principali dell’Amministrazione Tarasconi.

Gli antipasti

A precedere il piatto forte di oggi, il ritiro nei giorni scorsi della storica procura generale all’avvocato Vezzulli per difendere il Comune, una decisione presa dal sindaco Tarasconi. Ancor prima, gli attacchi subiti dalla dirigente in Consiglio comunale da parte di esponenti della maggioranza che ne preannunciavano la sostituzione. Per finire con lo scontro sulla fideiussione falsa avvenuto in Commissione Legalità il 27 maggio scorso.

Quel giorno, carte alla mano, Vezzulli ha sostenuto di aver segnalato a Canessa, a inizio 2023, dubbi e incongruenze sulla polizza di Abarca Seguros depositata da Piacenza Parcheggi-Gps, poi rivelatasi contraffatta; con tanto di risposta del direttore generale che si sarebbe fatto carico personalmente delle necessarie verifiche. Dal canto suo, Canessa ha negato ogni addebito, sostenendo che se Vezzulli avesse ritenuto che la polizza fosse falsa, avrebbe dovuto fare di sua sponte ulteriori accertamenti per dimostrarlo. Uno scambio di accuse mai visto nella storia di palazzo Mercanti.

Dietro le quinte…

Insomma, a Piacenza da mesi si vive in un clima sempre più rovente, che non potrà che peggiorare, con carte bollate in arrivo di vario peso e natura. Tuttavia, pare che ci sia altro in gioco. E cioè che per giustificare la rimozione di Vezzulli addirittura i vertici di palazzo Mercanti avrebbero pronta una nuova riorganizzazione che farebbe sparire dai radar l’Avvocatura comunale.

In sostanza, secondo i bene informati, al posto di Vezzulli non verrebbe nominato un nuovo dirigente definitivo alla guida dell’Avvocatura. E quindi la stessa potrebbe essere via via riassorbita o diluita in altri uffici. Se così fosse, sarebbe una perdita strutturale a difesa degli interessi del Comune che lascia quantomeno perplessi, anche sul piano dell’immagine giuridica. Perché dopo oltre 25 anni di onorata attività l’Avvocatura dovrebbe sparire, visto che gran parte dei Comuni capoluogo di provincia oggi si avvalgono di questo Ufficio? E soprattutto, a vantaggio di chi andrebbe questa decisione?


Le note stampa

A corredo dell’articolo vi proponiamo la versione integrale delle note stampa dei capigruppo del centrodestra Barbieri, Soresi e Zandonella, e del consigliere Rabuffi di ApP.

I capigruppo Barbieri, Soresi e Zandonella

«Tanto tuonò che piovve. Così i capigruppo di centrodestra commentano la notizia dell’improvvida e immotivata decisione del Sindaco di togliere l’avv. Vezzulli da capo dell’avvocatura comunale per destinarla alla protezione civile. “Dopo 25 anni di proficuo lavoro svolto a favore dell’ Ente Comune, con la stessa disinvoltura con cui ci si cambia d’abito, ecco che nel consueto stile di questa amministrazione – che prova fastidio per ogni parola che sia difforme dal proprio pensare – ci si sbarazza, dalla sera alla mattina, di una storica dirigente per il solo fatto di avere avuto l’ardire di scrivere, già a gennaio 2023, che la fideiussione di Piazza Cittadella, poi rivelatasi falsa, aveva dei punti oscuri che ne sconsigliavano l’accettazione”.

I capigruppo rilevano: “Dopo aver licenziato un Piano di organizzazione a febbraio 2024, in cui si ribadiva che proprio per le maturate competenze professionali, il dirigente dell’Avvocatura non poteva essere trasferito, ecco che è bastato ricordare al Sindaco che un anno e mezzo fa l’Avv. Vezzulli aveva espresso le proprie criticità sulla fideiussione poi rivelatasi falsa, per travolgere ogni precedente decisione e consumare l’odierna vendetta: Chi osa contraddire questa amministrazione?! Deve aver pensato l’attuale amministrazione. Non sia mai!!”

E così l’Avv. Vezzulli, che ingegnere non è, va nientemeno a capo della protezione civile, settore che non prevedeva la figura dirigenziale ma che si individua per punire chi dissente, ed a questo punto per punire tutti i piacentini, considerando che il giochetto è fatto sulle loro teste.

Gli affidamenti legali esterni, infatti, non potranno che aumentare (con i relativi costi), senza contare che, al posto di Vezzulli, potrebbe giungere chi certo non possiede le sue competenze, indebolendo così l’Avvocatura comunale.

“Una punizione – concludono i capigruppo – che peserà sulle tasche dei piacentini e che non può che qualificarsi come regolamento di conti: Vezzulli ha sempre svolto con professionalità il suo incarico, tanto che l’avvocatura vanta una percentuale di vittoria dei contenziosi che supera l’80%.

Purtroppo non può che considerarsi l’epilogo di quel tiro al bersaglio cui abbiamo dovuto assistere, nostro malgrado, in occasione della commissione n. 5, quando lo scontro Canessa-Vezzulli è stato poi riportato su tutti i quotidiani locali”».

Il consigliere Rabuffi

«Amministrare un Comune è attività assai complicata. Serve la capacità di riconoscere i bisogni collettivi e di offrire soluzioni efficaci. Facendolo con la giusta autorevolezza, che non deve mai trascendere in autoritarismo.

Partendo da questi presupposti, il ventilato trasferimento alla Protezione Civile di Elena Vezzulli, storica coordinatrice dell’Avvocatura comunale piacentina, per ordine del Sindaco (che assegna gli incarichi dirigenziali), rappresenta una forma di masochismo amministrativo. 

Una “piccola” vendetta finalizzata ad enfatizzare il potere autoritario o, più banalmente, a rappresentare quella frase “io sono io e voi non siete un c.…” che il marchese del Grillo ha “sdoganato” e che, applicata all’azione amministrativa di un Ente, ha la capacità di annientare le corrette scelte operative, gestionali ed organizzative, avvelenando il clima ed avvilendo i protagonisti.

A pagare il conto “salato” di questa “rappresaglia” saranno come al solito i piacentini, che si troveranno a finanziare – con i propri risparmi – incarichi esterni di difesa (come già avvenuto per il primo round presso il TAR dell’appaltone, per un importo vicino ai 6.000 €) e che prenderanno atto di essere, purtroppo, governati da un Sindaco desideroso solo di essere circondato da una corte di Signorsì. 

Situazione, ce lo ricorda la storia, che solitamente rappresenta l’inizio della fine…
D’altronde, se autorevolezza è fatica, mediazione e confronto, autoritarismo è usare la voce grossa per scansare furbescamente i fastidi, per nascondere la polvere sotto il tappeto, per volgere lo sguardo altrove. Molto più comodo… Ed è quello che sta avvenendo con l’allontanamento del massimo dirigente dell’Avvocatura, che da un quarto di secolo svolge la propria funzione al servizio della comunità, rappresentando il Comune di Piacenza in tutte le cause legali. Personaggio scomodo, l’Avv. Vezzulli, per autonomia di pensiero e irreprensibilità, caratteristiche fondamentali per evitare scivoloni legali e derive pericolose. Fidejussioni docet

Da domani, se effettivamente l’allontanamento di Elena Vezzulli andrà in porto, prenderemo quindi atto – con preoccupazione – che a tutelare i nostri interessi giuridico-legali sarà chi non lo ha mai fatto per mestiere. 

Da domani, se davvero Elena Vezzulli diventerà dirigente della Protezione Civile, sapremo – con non meno preoccupazione – che a garantirci sicurezza nelle attività di prevenzione dai disastri naturali (e non solo) sarà chi non ne ha le competenze tecnico/professionali specifiche. 

Insomma, da domani, il vascello Piacenza avrà un timoniere che non governerà più il timone, seguendo la rotta faticosa ma sicura fissata dal programma di viaggio, ma lo comanderà fra le tempestose onde della politica piacentina, brindando di superbia e presunzione.
In questo caso, come sa bene capitan Schettino, a schiantarsi sugli scogli basta decisamente poco…».

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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