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Comunali e valzer delle poltrone: a Piacenza il centrodestra stia attento ai boomerang

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Palazzo Mercanti, sede del Comune di Piacenza

Comunali di Piacenza: la campagna elettorale comincia a dare i primi segni di nervosismo. Katia Tarasconi, candidata sindaco del centrosinistra, parte con proposte concrete sul parcheggio sotterraneo di piazza Cittadella (per lei da fare) e sul nuovo ospedale (per lei da spostare). Bene, in vista del voto del 12 giugno, il centrodestra risponde. Ma prima di entrare nel merito per difendere le scelte dell’amministrazione uscente del sindaco Patrizia Barbieri, i vertici dei partiti di maggioranza si premurano di ricordarci una cosa sulla candidata targata Pd.

La nota del centrodestra

Citiamo l’incipit del comunicato a firma di Gabriele Girometta (commissario provinciale Forza Italia), Filippo Bertolini (coordinatore provinciale Fratelli d’Italia) e Luigi Merli (referente provinciale Lega-Salvini Premier), rilevando altresì che manca la firma di Massimo Trespidi, o di un altro rappresentante di Liberi, la quarta lista a sostegno di Patrizia Barbieri:

“La candidata del centrosinistra, per mantenere la scena mediatica, spazia con estrema disinvoltura ed incosciente sicumera su diverse questioni cittadine, propugnando soluzioni che non concorse ad assumere da assessore della giunta Dosi, prima di optare per la carica meglio economicamente remunerata di consigliere regionale.
Ora che per i sindaci si profila un trattamento economico migliore di quello dei consiglieri regionali, eccola scendere in campo per ricoprire il ruolo di primo cittadino di Piacenza, un’altra tappa del valzer delle poltrone di cui è protagonista”.

Tradotto: Katia Tarasconi da assessore comunale si è candidata a consigliera regionale (siamo nel 2014) per avere uno stipendio più alto. Poi, dopo aver ottenuto di nuovo la fiducia dei piacentini (gennaio 2020) con la riconferma a Bologna, scopre che facendo il sindaco si guadagna di più. E quindi adesso sceglie di candidarsi per questo motivo.

Indennità a confronto

Vediamo due numeri. In effetti, economicamente parlando, Tarasconi in caso di vittoria farebbe un bel salto: dai 5mila euro lordi al mese come consigliere regionale dell’Emilia-Romagna (a cui si aggiungono quasi 2.300 euro di indennità), passerebbe agli oltre 11mila euro lordi previsti dalla Legge di bilancio 2022 per i sindaci dei Comuni con oltre 100mila abitanti. Un aumento che via via sarà completato entro il 2024.

Tutto vero dunque. Ma a carte invertite questo vale anche per il sindaco uscente del centrodestra Patrizia Barbieri, che in caso di riconferma godrebbe del medesimo aumento di indennità; stesso discorso per qualsiasi altro dei candidati in lizza che diventasse il nuovo primo cittadino di Piacenza (Maurizio Botti, Stefano Cugini, Samanta Favari e Corrado Sforza Fogliani). Senza dimenticare gli aumenti a cascata per gli emolumenti di vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale, parametrati in percentuale all’indennità del primo cittadino sempre dalla Legge di bilancio 2022.

Non balla da sola

Infine, un accenno al “valzer delle poltrone” attribuito a Katia Tarasconi, che per il centrodestra si potrebbe rivelare un boomerang: come dimenticare per esempio che dai banchi del Consiglio regionale l’onorevole Tommaso Foti, leader piacentino di Fratelli d’Italia, nel 2018 è riapprodato a quelli ben più ricchi e prestigiosi del Parlamento? Insomma, forse è meglio discutere subito dei problemi di Piacenza senza guardare nelle tasche degli altri.

(Il comunicato integrale di Girometta, Bertolini e Merli: “La candidata del centrosinistra, per mantenere la scena mediatica, spazia con estrema disinvoltura ed incosciente sicumera su diverse questioni cittadine, propugnando soluzioni che non concorse ad assumere da assessore della giunta Dosi, prima di optare per la carica meglio economicamente remunerata di consigliere regionale.
Ora che per i sindaci si profila un trattamento economico migliore di quello dei consiglieri regionali, eccola scendere in campo per ricoprire il ruolo di primo cittadino di Piacenza, un’altra tappa del valzer delle poltrone di cui è protagonista. E così, candidata del centrosinistra, prospetta – facendo finta di non sapere che chi ha tenuto in naftalina l’opera è lo schieramento politico che la sostiene – in caso di vittoria, il rifacimento sic et simpliciter di Piazza Cittadella, con tanto di parcheggio sotterraneo da 200 auto, senza neppure essersi fatta scrupolo di verificare se vi siano ragioni amministrative che impongono grande, grandissima prudenza. A tacere del fatto che, se poi nel corso della costruzione si dovessero trovare tracce di antiche civiltà, beh, non sarà poi così facile continuare a scavare…
Nell’euforia di farsi notare, la candidata del centrosinistra si occupa poi della squadra di calcio del Piacenza, e in modo commovente dice di essere vicina alla squadra, non troppo fortunata ad Alessandria, evidenziando però che se sarà eletta ci penserà lei a fare ciò che non è stato fatto fino ad ora per sostenere la squadra!! Risultato: viene elegantemente redarguita dai tifosi della curva!!
Ma non è finita, oggi la candidata del centrosinistra nel corso di un incontro con Errani – il più a sinistra dei suoi alleati di sinistra, giusto perché la sua era la discesa in campo di una moderata – supera se stessa!! Dice che se sarà eletta sindaca cambierà la sede di costruzione dell’ospedale nuovo!! Udite udite!! Come se fosse il cambiare sede di una tenda da campeggio. E’ pur vero che la candidata del centrosinistra non perde occasione per ricordare che Lei l’ospedale l’avrebbe costruito all’ex Pertite, con buona pace dei 30.000 e più piacentini che si ebbero ad esprimere per realizzare in quell’area un parco pubblico, secondo la destinazione urbanistica della stessa, però i piacentini non hanno l’anello al naso!! Dove era la candidata del centrosinistra quando il presidente della Regione Emilia- Romagna veniva a Piacenza per contemplare e presentare il progetto, con la sede ben identificata, quella attuale, del nuovo ospedale?? Gli era seduta vicino, come consigliera del Partito Democratico della Regione Emilia Romagna!! Solo ora si accorge che la sede non va bene? Come detto, i piacentini non hanno l’anello al naso e delle due, l’una: o è talmente accecata da una sete di potere che non ragiona più, oppure – ancora peggio – vuole fare saltare il banco, dicendo che, se eletta, la sede del nuovo ospedale verrà modificata, dando via ex novo ad un’annosa procedura urbanistica, con il gravissimo rischio – è quasi una certezza!! – che le centinaia di milioni di euro destinati a Piacenza vengano assegnate ad altre province della Regione.
Insomma, sono bastati un paio di giorni a Tarasconi per far conoscere non solo il protagonismo fine a se stesso che la contraddistingue, ma anche la dannosità delle sue proposte. E i piacentini hanno buona memoria).

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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