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Arquata: dall’orgoglio Tod’s al disastro delle casette per i terremotati

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In alto, l'imprenditore Diego Della Valle

Arquata del Tronto e le due facce del post terremoto. Una che rende orgogliosi e l’altra che grida vendetta. Partiamo dalla prima, che ha messo sotto i riflettori il Comune in provincia di Ascoli Piceno, una delle aree devastate dal sisma del 24 agosto 2016.

Tod’s made in Arquata

Di che cosa stiamo parlando? Dell’inaugurazione, davanti al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, del nuovo stabilimento marchigiano da cui usciranno scarpe Tod’s. In meno di un anno di lavoro e con un investimento di 10 milioni di euro, Diego Della Valle ha aperto infatti ad Arquata un calzaturificio da 2.000 metri quadrati e 100 dipendenti.

Il premier ha detto che si tratta di “un simbolo straordinario“. Ma non solo, “è uno stabilimento che ci dà una carica di ottimismo. Perché un territorio colpito così gravemente riparte in tanti modi. Ma riparte innanzitutto dal lavoro, dall’impresa e dalla capacità di essere attrattivo e presente sul piano economico e industriale”. Insomma, come riporta anche Repubblica, per Gentiloni è “la dimostrazione che si può investire. E per certi versi è utile, possibile, persino conveniente investire in questi territori”.

Arquata: l’orgoglio di Della Valle

Dal canto suo Della Valle ha sottolineato come il nuovo stabilimento sia anche di un messaggio per tanti imprenditori. “Possiamo impegnarci nel sociale senza fare politica e costruire altre 10-15 aziende nei territori terremotati per dare lavoro, ridare speranza e futuro alla gente. Generalmente si fa polemica su chi, fra privato e pubblico, fa cosa. È Natale e dico semplicemente che insieme si può fare molto nell’interesse di tutti”.

Arquata e le casette-disastro

Fin qui le belle soddisfazioni. Ma come dicevamo le medaglie hanno sempre due facce. E chissà se il premier si è fatto anche un giro tra le casette di Arquata. Il suo sorriso di soddisfazione lì si sarebbe trasformato in una smorfia di disappunto, a sentire le lamentele di chi vive nelle Sae, acronimo di Soluzioni abitative d’emergenza. Dalle caldaie che non funzionano alle infiltrazioni d’acqua dal tetto. Dalle tubature che si rompono per il gelo, ai boiler montati all’esterno che naturalmente a 8 gradi sotto zero vanno a meraviglia.

È questo il racconto della signora Luigia D’Annibale. “Siamo stanchi, sfiniti. Pensiamo di riconsegnare le chiavi e andarcene”, ha detto D’Annibale al Resto del Carlino. “Abbiamo aspettato tanto. E poi ci ritroviamo con questo. Casette fatte senza nessun rispetto per chi doveva andarci a vivere. E i risultati si vedono”.

Natale ad Arquata

Una casetta consegnata alla famiglia D’Annibale solo il 7 ottobre. E non si tratta di un caso isolato. Nel villaggio di 53 casette dove abita la signora anche tanti altri terremotati vivono gli stessi disagi quotidiani. Ma preferiscono non parlarne per paura di esporsi. Una faccia della medaglia opposta a quella di Tod’s che si commenta da sola. Natale in arrivo o no, anche questo è un simbolo straordinario. Che stavolta, però, suscita la nostra vergogna.

 

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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