Attualità

Rosatellum bis: quanti dubbi sulla legge elettorale

rosatellum-bis-quanti-dubbi-legge-elettorale
Ettore Rosato, capogruppo alla Camera del Pd

Rosatellum bis: giro di boa per la nuova legge elettorale, ribattezzata con il nome del suo proponente Pd, il capogruppo alla Camera Ettore Rosato. Approvato il 12 ottobre a Montecitorio, martedì 17 il testo approderà a Palazzo Madama. La proposta è sostenuta anche da Ap, Forza Italia e Lega. Movimento Cinque Stelle, Mdp e Fratelli d’Italia sono invece pronti a tutto, pur di rallentarne il cammino. Ma, salvo clamorosi colpi di scena, percorso e meta della legge sembrano segnate. Il governo, aderendo alle richieste del Pd, punta a portarne a casa l’approvazione prima delle regionali siciliane di novembre. Gentiloni potrebbe dunque rinnovare la questione di fiducia anche al Senato. Prima di tentare qualche considerazione sul nuovo testo, vediamo che cosa prevede.

Poco maggioritario e molto proporzionale 

Il sistema delineato dal Rosatellum bis è un ibrido. 232 deputati su 630 e 116 senatori su 315 saranno eletti con la formula maggioritaria uninominale. È la parte della legge che incentiva le coalizioni. È anche l’ambito nel quale il cittadino elettore ha veramente capacità di scelta. Nei collegi uninominali vince un solo candidato, ovviamente il più votato. E veniamo alle dolenti note del proporzionale. La maggioranza dei rappresentanti (398 deputati e 199 senatori) sarà eletta in liste bloccate corte (fino a un massimo di 4 candidati). Le liste di partito sono collegate al candidato di coalizione del collegio uninominale.

Rosatellum bis: niente preferenze

Tuttavia, come dicevamo, non c’è margine per esprimere preferenze. Ogni partito col Rosatellum bis eleggerà un numero di rappresentanti proporzionale ai voti ottenuti. Sono ancora possibili, nel proporzionale, le candidature plurime della stessa persona. Ci si può candidare fino al massimo in 5 collegi plurinominali. Sono previste 2 soglie di sbarramento, per l’accesso in Parlamento. Sono fissate al 3% per i partiti e al 10% per le coalizioni. Le candidature femminili e maschili vanno alternate nel listino del proporzionale. E anche nel maggioritario, non più del 60% dei candidati può essere del medesimo sessoNon sarà possibile il voto disgiunto tra maggioritario e proporzionale. La scheda, infatti, sarà unica. Attenzione, dunque, a non farsi annullare il voto.

Rosatellum bis: una via tortuosa

Tanti ci spiegano i retroscena e i fini reconditi della nuova legge elettorale che si profila. Non c’è granché da scoprire. Quando si abbandona la via maestra, per cui la normativa elettorale è conseguente al tipo di regime politico, è tutto chiaro. Ognuno prova a farsi la legge su misura per vincere. Poco male, spesso l’aspirazione viene frustrata. Proviamo, piuttosto, a dire qualcos’altro.
Primo: la legge Rosato non è né semplice, né chiara. Delinea un sistema misto, praticamente una chimera. E non sarà modesto il rischio di annullamento di parecchi voti.
Secondo: la più parte dei rappresentanti sarà ancora sottratta al suffragio nazionale diretto. Potremo votare il partito, ma non il candidato.
Terzo: l’opzione prevalente per il proporzionale significa volersi contare tra guelfi e ghibellini. Non c’è traccia dello scopo autentico della moderna elezione democratica, cioè l’investitura del governo.

Le “nostre” colpe

Certo, ha la sua importanza che la nuova legge penalizzi il Movimento Cinque Stelle, che non si coalizza. Ha importanza anche che lo scenario più probabile dopo il voto resti quello delle larghe intese Pd-Forza Italia. Le domande più importanti, secondo noi, sono però le seguenti: chi e perché non vuole il maggioritario in Italia? Dopo tutto, è il sistema con cui eleggiamo sindaci e presidenti regionali. Non vorremmo comunque che fossimo noi, Italiane e Italiani, a non amare una politica trasparente, e per questo più forte. Nel qual caso, non solo protestare, ma anche sperare che le cose cambino avrebbe ancora ben poco senso.

+ posts

Corrado Cavallotti è laureato con lode in Giurisprudenza all’Università Cattolica. Ha vinto il Premio Gemelli 2012 per il miglior laureato 2010 della Facoltà di Giurisprudenza di Piacenza. Ama la storia, la politica ed è appassionato di Chiesa. Scrive brevi saggi e collabora con il periodico Vita Nostra.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.